
Una lettera dalla Somalia
Hawa ci parla della terribile siccità a Galkayo e di come impatta sui bambini…
Come alcuni di voi sapranno dai media, la Somalia è al centro di un conflitto tremendo da mesi. Proprio tra ieri e oggi, il Paese è tornato alla ribalta delle cronache a causa di un assedio a un ristorante da parte dei terroristi di al Shabaab, nel quale han perso la vita 17 persone…
Da tempo grazie alle vostre donazioni sosteniamo proprio in Somalia, e più precisamente a Galkayo, la scuola Child Friendly Space: i bambini da due settimane hanno terminato le lezioni, ma di certo non si può parlare di vacanze per loro perché agli scontri armati si somma anche una terribile carestia. Abbiamo chiesto a Hawa, fondatrice dell’Associazione GECPD e della scuola Child Friendly Space, di farci avere notizie di come sia andato l’ultimo periodo e pubblichiamo la sua lettera.
“La nostra area operativa, il Mugud, è tra le zone più colpite dalla carestia…Sentiamo in continuazione storie tristi e terribili: persone che hanno perso figli, genitori, fratelli a causa della fame, persone che si sono suicidate per la disperazione di non poter far nulla per sfamare la propria famiglia, la frustrazione di coloro che hanno perso tutto il loro bestiame, unica fonte di sostentamento.
Sebbene tutta la popolazione sia stata colpita, come al solito l’impatto più forte ha riguardato donne, ragazze e bambini. Sono loro che devono coprire le lunghe distanze in cerca dell’acqua, che si devono occupare degli anziani che non possono muoversi, oltre a dover pensare anche agli animali.
La risposta alla siccità è stata lenta, anche perché le organizzazioni umanitarie si trovano in questo periodo a dover affrontare e gestire crisi provenienti da più fronti. Nelle ultime settimane però alcune organizzazioni hanno iniziato a muoversi distribuendo alimenti, acqua e altri aiuti.
Da parte nostra abbiamo fatto tutto il possibile, con le nostre risorse, per aiutare alcuni di coloro che erano in condizioni critiche. Abbiamo distribuito razioni alimentari a circa 204 famiglie nei campi profughi e fornito il trasporto dell’acqua in 12 insediamenti di pastori nomadi. Abbiamo distribuito indumenti a oltre 2000 famiglie perché si riparassero dal vento e dal freddo, soprattutto di notte. Abbiamo lavorato e collaborato con il Comitato Regionale per la siccità per mobilizzare le risorse locali per rispondere nella maniera più efficiente possibile alla siccità.
La situazione però è davvero brutta e si teme possa peggiorare perché le previsioni delle piogge sono minime. Tuttavia la nostra speranza è che arrivino aiuti e arrivi a breve anche la pioggia. Nel frattempo, continuiamo a darci da fare per aiutare le comunità”.
Il sostegno a distanza è proprio questo: darsi da fare per aiutare un bambino che si ritrova in una realtà in continua emergenza…Oggi ringraziamo tutti i sostenitori della scuola Child Friendly Space, che terremo aggiornati il più possibile sulla Somalia.
E se vuoi dare una mano anche tu, ricordati che con meno di 1 Euro al giorno puoi fare la differenza nella vita di un bambino, della sua famiglia e della comunità in cui vive.
CHIEDICI COME FUNZIONA UN SOSTEGNO A DISTANZA!